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 SuperBonus 110%: un approfondimento su come rinnovare la nostra casa abbattendo i costi e prendendoci cura del nostro pianeta

SuperBonus 110%: un approfondimento su come rinnovare la nostra casa abbattendo i costi e prendendoci cura del nostro pianeta

Qualche tempo fa ho letto un rapporto del World Economic Forum sui rischi che ci troveremo a correre maggiormente nei prossimi anni. Fra i più gravi (e i più ricorrenti nel rapporto) ci sono proprio i rischi connessi all’ambiente e all’inquinamento in modo particolare. Ogni nostra attività quotidiana, anche domestica, dalla doccia calda all’avvio della nostra lavatrice, ha un impatto ambientale (ed economico, di conseguenza) che si fa giorno dopo giorno sempre più profondo.

Fortunatamente però stanno sorgendo nuove iniziative per supportare l’orientamento collettivo verso scelte di ecosostenibilità.

Il più recente provvedimento governativo a riguardo è senza dubbio il SuperBonus 110%, una tra le più importanti misure del Decreto Rilancio (Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34). Per 110% si intende un incentivo fiscale volto alla riduzione dei consumi energetici di edifici già esistenti, che ha come obiettivo il miglioramento del patrimonio immobiliare delle nostre città mediante il rinnovamento del profilo energetico, strutturale ed architettonico degli edifici. Gli interventi sugli edifici si intendono in ambito di efficienza energetica, in ambito antisismico, di installazione di impianti fotovoltaici o di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici. Tra le novità più interessanti introdotte dal SuperBonus è prevista la possibilità di optare per un contributo anticipato sotto forma di sconto praticato dai fornitori dei beni o servizi o, in alternativa, per la cessione del credito corrispondente maturato.

La condizione necessaria perché si possa accedere a queste agevolazioni e quindi alla maturazione del credito d’imposta è che, a seguito dell’esecuzione dei lavori, l’immobile guadagni almeno due classi energetiche (come mostrato più avanti). Per questo motivo è fondamentale prima di commissionare i lavori, far eseguire ad uno studio tecnico o all’impresa stessa, uno studio di fattibilità.

L’agevolazione quindi non consiste in una generica detrazione permette bensì la maturazione di un credito d’imposta pari al 100 o al 110 % dell’importo dei lavori eseguiti. Tale credito può essere ceduto dal proprietario dell’immobile sul quale vengono eseguiti i lavori all’impresa che se ne occupa. Questa, in cambio di uno sconto in fattura del 100%, acquista il credito di imposta maturato dal proprietario dell’immobile sul quale siano stati eseguiti i lavori, maggiorato del 10% (di qui SuperBonus 110%). A sua volta l’impresa avrà diritto di cessione. Quest’ultima potrà essere disposta in favore, per esempio, di istituti di credito e altri intermediari finanziari. È necessario però ricordare che i lavori che rientrano in meccanismo di sconto in fattura/cessione del credito sono esclusivamente  quelli elencati nel Decreto (a titolo esemplificativo i costi di pitturazione delle pareti piuttosto che la sostituzione del pavimento non posso essere oggetto di cessione).

Facciamo un esempio pratico:

“Paolo commissiona ad un’impresa il rifacimento del cappotto, la sostituzione dell’impianto di riscaldamento e la sostituzione degli infissi. L’impresa, dopo aver effettuato gli studi di fattibilità, presenta un preventivo di € 100.000. Paolo accetta e, al termine dell’esecuzione dei lavori, per il saldo della fattura avrà 2 possibilità:

  • Pagare la fattura di € 100.000 all’impresa e maturare nel proprio cassetto fiscale un credito d’imposta del 100% dell’importo della fattura (€ 100.000) da scontare in 5 anni;

Oppure:

  • In cambio di sconto in fattura del 100% (€ 100.000), cedere il proprio credito d’imposta all’impresa che ha eseguito i lavori, la quale acquisterà un credito di imposta pari all’importo dei lavori maggiorato del 10% (nel nostro esempio € 100.000 + € 10.000)

Ma quali sono gli interventi che consentono di usufruire di questa interessante agevolazione?

È necessario fare una netta distinzione tra lavori trainanti e trainati (che possono rientrare nelle agevolazioni solo se verranno eseguiti i lavori trainanti). Come già anticipato al fine dell’ottenimento dell’agevolazione, è richiesto un aumento di minimo due classi energetiche.

Ecco quali sono in sintesi le diverse classi energetiche:

I lavori trainanti sono:

  • interventi che riguardano il miglioramento termico dell’edificio: coibentazioni, pavimenti, cappotti termici, infissi e finestre.
  • sostituzione di vecchi sistemi di climatizzazione, dell’impianto di riscaldamento o della caldaia
  • installazione di apparecchi per la domotica (ad esempio, dispositivi per il controllo da remoto di impianti di riscaldamento)

Come detto precedentemente, possono rientrare fra le spese detraibili anche altri lavori di adeguamento, correlati e di supporto a quelli sopra menzionati. Questi sono appunto definiti lavori trainati. Ecco cosa riguardano nello specifico:

  • infissi
  • tetto
  • building automation
  • schermature solari
  • impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica
  • sistemi di accumulo collegati agli impianti fotovoltaici
  • infrastrutture per la ricarica elettrica di veicoli

Quali sono invece le categorie di contribuenti che possono richiedere il bonus?

Il requisito fondamentale per il contribuente che effettua la richiesta per ottenere il bonus è risultare possessore dell’immobile per il quale vengano effettuati i lavori.

Può trattarsi quindi di:

  • Persone fisiche, società di persone, società di capitali, ossia contribuenti con reddito d’impresa.
  • associazioni professionali
  • enti pubblici o privati a patto che non svolgano attività commerciali
  • condomini
  • persone fisiche aventi diritto reale sull’immobile, inquilini, chi possieda un immobile in comodato, familiari o conviventi che sostengano le spese dell’immobile
  • Istituti autonomi case popolari (IACP)
  • cooperative di abitazione
  • onlus e altre associazioni non lucrative
  • associazioni e società sportive dilettantistiche,

Perché dunque non provare a coniugare risparmio e riduzione della propria impronta ecologica?

L’obiettivo del mio lavoro è sicuramente quello di fare informazione e cercare di rendere più usufruibili alcuni temi legati al risparmio personale e alle agevolazioni statali, ma non bisogna dimenticare l’importanza di fare tutto ciò in sicurezza e preservando gli sforzi, anche economici, che sosteniamo.

È il caso quindi di porre l’accento su alcune delle coperture assicurative legate agli interventi del SuperBonus.

Coperture dedicate al proprietario dell’immobile:

  • Polizza Casa (Incendio e scoppio)
  • Polizza Energia (Contro i danni subiti dagli impianti fotovoltaici)
  • Polizza Eventi Atmosferici e Catastrofali (Terremoto, alluvione, inondazione)

Coperture dedicate all’impresa che esegui i lavori:

  • RC dell’impresa edile
  • C.A.R. (a copertura dei danni all’opera durante l’esecuzione dei lavori)
  • Postuma
  •  

Se vuoi saperne di più, non esitare a contattarmi per una consulenza, anche online.