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 Donne nell’impresa: il settore assicurativo

Donne nell’impresa: il settore assicurativo

L’IVASS- Istituto di Vigilanza sulle assicurazioni, ha recentemente  pubblicato  un  report, dal titolo “Donne, board e imprese di assicurazione”, sul rapporto tra donne e imprese di assicurazione, di cui sono autrici proprio tre professioniste del settore: Diana Capone, Sara Butera, Flaminia Montemaggiore.

Dai dati risulta che nelle compagnie assicurative italiane, nella composizione degli organi di governo – come i consigli di amministrazione, sia molto carente la presenza femminile( in media meno di un quinto dei membri del board, l’organo che definisce le strategie aziendali).

Secondo le autrici del report: “L’adozione di misure, anche di natura regolamentare, a sostegno della presenza femminile nei board delle imprese di assicurazione italiane non solo potrebbe rappresentare una spinta a riequilibrare la composizione di genere di tutte le compagnie  […] ma potrebbe anche costituire una leva determinante per affrontare con successo le prossime sfide strategiche per il settore. […]  Inoltre la diversity è uno degli elementi chiave per garantire un’ottimale composizione e un efficace funzionamento del board: diversity che investe non soltanto il genere, ma anche la provenienza geografica, il background professionale, l’età, l’etnia.”

Tuttavia il numero di donne che rivestono un ruolo di responsabilità all’interno di una compagnia assicurativa, nel 2021, si attestava ancora attorno al 18%  contro l’81% di uomini.

Ciononostante, negli anni precedenti,  vi sono state numerose iniziative da parte delle Istituzioni, come la legge Golfo-Mosca del 2011 che prevede le quote rosa nei consigli di amministrazione; la direttiva 2014/95/UE, al fine di favorire la board diversity o gli enti ABI e ANIA che hanno promosso delle iniziative a favore della parità di genere nelle banche e proprio nelle assicurazioni.

Tuttavia, nonostante questi provvedimenti, il punto principale è che proprio nei consigli di amministrazione si riscontra una carenza di personale di genere femminile. 

Possiamo dedurre quindi che, nonostante il focus politico e sociale verso una maggiore inclusione della componente femminile nei ruoli amministrativi dell’organizzazione aziendale del settore assicurativo, la crescita della presenza delle donne è molto lenta e non consente ancora di constatare in questo ambito l’uguaglianza di genere.

A questo punto possiamo ricordare ancora alcune delle considerazioni effettuate nel report “Donne, board e imprese di assicurazione” di gennaio 2022. 

“Accrescere la diversità della leadership delle imprese di assicurazione promuove una governance aziendale più efficace,  può migliorare le performance finanziarie delle compagnie e contribuire a ridurre il protection gap (cioè la differenza fra le coperture necessarie e quelle effettivamente acquistate) delle imprese e delle famiglie italiane.”

Nella mia esperienza ho avuto modo di riscontrare e confermare la preziosità del confronto con diversi punti di vista e realtà e credo davvero che questo debba essere presente in ogni impresa per massimizzarne i profitti ma anche il profilo etico.